IL CRIMINE SU INTERNET: DALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA AL CYBERBULLISMO
Lunedì | 14 Marzo 2016
18:20 | 20:00
Nell’ambito del ciclo di iniziative:
“Internet e dintorni. Le parole chiave. Per un uso consapevole della rete”
cosmonauta
Alcuni riferimenti alla tematica affrontata
La diffusione capillare di Internet a livello globale ha reso le comunicazioni digitali come il principale motore economico del pianeta.
L’andamento esponenziale dell’evoluzione tecnologica ha portato gli esperti a definire il processo evolutivo come un fenomeno “rivoluzionario”.
Sono cambiate le abitudini delle persone comuni e conseguentemente si è adeguata la criminalità organizzata e la microcriminalità.
A ciò si sono aggiunte nuove forme di crimine informatico che spesso vedono i carnefici trasformarsi in vittime a causa dell’inconsapevolezza dell’utilizzo di strumenti tecnologici.
I sempre più diffusi casi di stalking e cyberbullismo mostrano la mancanza di controllo nell’utilizzo di strumenti informatici che si possono rivelare in alcuni casi letali.
Il luogo virtuale dove più spesso si concretizzano danni di varia natura è il Social Network o la Chat. Le parole e i contenuti vengono condivisi globalmente senza tenere in considerazione il rischio del furto o dell’improprio utilizzo delle informazioni condivise.
Sono in costante aumento anche i casi di truffe e raggiri on line scaturiti da furti d’identità e i responsabili difficilmente vengono individuati. Di conseguenza le vittime, oltre ai propri sensi di colpa, devono, in alcuni casi, subire l’incapacità degli organi competenti di arrivare agli autori del reato.
Spesso il criminale informatico può avvalersi del vantaggio della “prima mossa” rispetto agli inquirenti e approfittare delle norme che tutelano il trattamento dei dati personali che possono essere in taluni casi motivo d’inerzia nelle indagini.
Inoltre la criminalità continua a cercare basi operative site in luoghi del pianeta con barriere giurisdizionali molto robuste.
A tali situazioni si aggiunge il tema riconducibile a condotte di rilevanza penale riguardo l’hacktivismo come forma di espressione che si pone al limite tra l’impegno civile e l’illegalità e gli aspetti etici e giuridici che animano la discussione sul corretto utilizzo delle nuove tecnologie.
Ulrico Bardari ulrico.bardari@poliziadistato.it ulrico.bardari@unibo.it
Dottore di Ricerca in diritto e nuove tecnologie: indirizzo di informatica giuridica presso l’Università degli Studi di Bologna, dove si è anche laureato in “Scienze Statistiche”, specializzato in “Tecniche investigative avanzate” ha frequentato il Master in “Sicurezza dell’informazione”.
Da agente della Polizia di Stato, negli ultimi 16 anni ha ricoperto mansioni tecnico-informatiche presso la Polizia Postale e delle Comunicazioni ed è stato consulente e perito tecnico per analisi informatico forensi nell’ambito di numerosi procedimenti penali di rilevanza nazionale.
Attualmente è applicato presso la Procura della Repubblica di Forlì dalla Divisione Anticrimine della Questura di Forlì ed è collaboratore di cattedra nel corso di “Informatica Forense” presso Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna.
Ha ottenuto dall’Amministrazione della Pubblica Sicurezza svariati riconoscimenti quali Lodi, Encomi ed Encomi Solenni per aver preso parte attivamente ad importanti operazioni di polizia volte al contrasto del terrorismo e della pedopornografia on-line.
Ha partecipato in qualità di relatore a seminari, convegni e tavole rotonde trattando vari temi inerenti la “Sicurezza informatica” e ha fornito il proprio contributo all’informatica forense attraverso la partecipazione a progetti, paper e pubblicazioni.
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