Complessità, esperti scientifici e valutazione del rischio nelle società democratiche
Venerdì | 11 ottobre 2018
14:45 | 19:00
Salone Comunale Forlì – Piazza Saffi 8
Sabato | 12 ottobre 2018
09:00 | 13:00
Aula Multimediale – Liceo Scientifico Fulcieri PC – Via Aldo Moro,13 – Forlì
Seminario – Convegno annuale in memoria di Francesco Barone
Viviamo in un tempo in cui circola un forte sentimento anti-esperti.
L’intento del seminario è quello di chiedersi il perché e di interrogarsi su quel che dovrebbe essere il ruolo degli esperti puntando ad approfondire diversi aspetti tra loro strettamente connessi:
- il tema della complessità
- il ruolo degli esperti
- la cultura della valutazione del rischio
- i processi decisionali nelle società democratiche
Locandina
Locandina ciclo "Festival della Cultura Tecnica 2019"
Il seminario, previa richiesta di iscrizione, è aperto anche alla partecipazione di docenti e studenti della scuola secondaria di secondo grado.
La tematica è coerente con le priorità del Piano Nazionale di formazione docenti 2016_19.
Sarà rilasciato attestato di partecipazione.
La richiesta di iscrizione deve essere inviata via mail a segreteria@nuovaciviltadellemacchine.it entro il 9 ottobre 2019.
Per informazioni: info@nuovaciviltadellemacchine.it oppure telefonare al: 3356372677
Nota di presentazione
Il campo di riflessione oggetto del seminario non può prescindere dall’affrontare il tema, assolutamente basilare, della complessità e della prevedibilità dei sistemi complessi, ben sapendo che esso può avere declinazioni diverse a seconda dei diversi ambiti e discipline e tenendo presente le diverse peculiarità delle scienze fisiche e di quelle sociali.
Stiamo, faticosamente, acquisendo la consapevolezza che l’evoluzione dei sistemi (fisici, biologici,sociali, economici) avviene come frutto di complesse interazioni non lineari tra molteplici fattori interdipendenti.
Sappiamo anche che queste interazioni possono generare scenari alternativi e condurre a “punti di svolta”, ovvero situazioni non prevedibili alla luce di ciò che le precede e che influenzano causalmente in modo profondo e decisivo il corso degli eventi successivi.
Sarebbe tuttavia un errore pensare che l’impossibilità di predire con certezza gli stadi futuri dei sistemi complessi renda superflui gli esperti e tutti coloro che si specializzano in un determinato settore, acquisiscono informazioni particolari e fanno esperienze specifiche. Gli esperti hanno un ruolo importante in ogni ambito e continuiamo ad aver bisogno del loro parere. Abbiamo bisogno delle loro competenze specifiche: dobbiamo poter utilizzare con fiducia le loro valutazioni senza dover mettere in discussione ogni volta se si abbia o no bisogno del loro parere. Il che non vuol dire, ovviamente, che tutti gli esperti pensino allo stesso modo e concordino tra loro su tutto. Ma questa pluralità di punti di vista pone dei problemi estremamente rilevanti per le nostre società democratiche: ad esempio, come può essere improntato il confronto tra opinioni diverse senza rischiare di degenerare in quel che oggi vengono chiamate “fake news”? Il tema ha a che fare con quello della libertà di parola e del come rendere sopportabile questo
confine.
La competenza degli esperti ci serve per comprendere i diversi aspetti della variegata realtà e per prendere delle decisioni per agire. Forse, l’aspetto decisivo è cosa chiediamo agli esperti e, in questo senso, è importante aver ben chiaro il senso del limite nella conoscenza che essi possono portare. Da un lato, come cittadini dobbiamo essere consapevoli che, nell’analisi della realtà, la conoscenza acquisisce sempre più connotati probabilistici e che le nostre interpretazioni sono sempre una idealizzazione o astrazione dalla realtà e, per questa ragione, sempre parziali e superabili. Dall’altro, è opportuno che gli esperti riconoscano
e ammettano che, in certi particolari ambiti, quando sono chiamati a supporto delle decisioni da prendere, i loro pareri possono avere una qualche parzialità. Lasciare sempre uno spazio per il dubbio è un antidoto per non farsi intrappolare dal senso comune e mantenere curiosità e apertura per le possibili innovazioni.
Inoltre, sarebbe utile per tutti coltivare la virtù dell’umiltà, riconoscendo i propri limiti e imparando a dire “non so” quando si è tirati oltre il campo delle specifiche esperienze.
Per ogni valutazione si dovrebbe pertanto sempre tener presente che la realtà non procede in modo così deterministico come siamo stati abituati normalmente a pensare. Avere una cultura del rischio diventa quindi importante, anche se nel caso di sistemi influenzati da numerosi fattori è quasi impossibile essere consapevoli del peso specifico di ogni singola variabile.
E nell’ambito delle decisioni che riguardano la comunità diventa infine essenziale comprendere l’importanza del ruolo delle strutture e dei meccanismi di decisione, controllo e allocazione delle responsabilità. In alcuni casi gli esperti diventano anche decisori: in tal caso è necessario che venga consentito loro di svolgere quel ruolo con autonomia, assumendosi però al contempo la responsabilità delle conseguenze. In altri casi agli esperti spetta il compito di fornire informazioni e proposte e toccherà al processo decisionale democratico vagliare e scegliere, tenendo presente che la sostenibilità sociale e ambientale dovrebbe rappresentare il criterio ultimo in base al quale valutare la capacità della società di assorbire il cambiamento.
A conclusione del seminario verrà pubblicato un quaderno contenente gli atti dell’incontro nella collana dedicata a Francesco Barone edita da Pisa University Press. Il volume verrà poi presentato nelle scuole superiori e costituirà un elemento formativo per gli studenti.
PROGRAMMA
1° Giornata – venerdì 11 ottobre
Salone Comunale – piazza Saffi,8 – Forlì
14.30 – Ritrovo e registrazione partecipanti
14,45 – Inizio lavori
Saluti
- Roberto Camporesi – Presidente Associazione Nuova Civiltà delle Macchine
- Rappresentante Comune di Forlì
Introduzione ai lavori
- Pierluigi Barrotta – Università di Pisa
15.00 – Alessandro Pagnini – Università degli studi Firenze: “Università e responsabilita’ epistemica”
15.50 – Giovanni Scarafile – Università di Pisa: “Dai segni del cambiamento al cambiamento dei segni: ripensare la comunicazione in un’età di trasformazione”
16.30 – Massimo Negrotti – Università di Urbino: “Complessità, eterogeneità e decisione politica.”
17.10 – Coffee break
17.30 – Pierluigi Barrotta – Università di Pisa: “Il disaccordo tra esperti scientifici e il rischio induttivo. Il caso del cambiamento climatico”
18.10 – Gustavo Cevolani – Scuola IMT Alti Studi Lucca – – Luca Tombolo – ricercatore: “Decisioni, democrazia e opinioni esperte”
18.50 – Marco Mamone Capria – Università degli Studi di Perugia: “La fragilità della scienza ufficiale e lo scetticismo attivo come dovere civico”
Cena – ore 20.30 circa
2° Giornata – sabato 12 ottobre
Aula Multimediale – Liceo Scientifico Fulcieri PC – Via Aldo Moro,13 – Forlì
9.00 – Eleonora Montuschi – Università Cà Foscari Venezia: “L’esperto nei “grovigli” della pratica”
9.40 – Carlo Martini – Università VITA SALUTE SAN RAFFAELE: “Esperti e pseudoesperti, come riconoscerli.”
10.20 – Roberto Gronda – Università di Pisa: “Esistono gli esperti sociali?”
11.00 Coffee break
11.20 – Giulia Bistagnino – Università degli Studi di Milano: “Contro la tentazione epistocratica. Il rapporto tra esperti e cittadini dalla prospettiva della filosofia politica”
12.00 – conduce: Roberto Camporesi – Presidente Associazione Nuova Civiltà delle Macchine
– Considerazioni e commenti tra relatori e pubblico
Fine lavori: ore 13.00 circa