3° incontro. Il mare e la plastica. Trasformazioni e necessità di risanamento.

Sta crescendo la sensibilità al tema del come il mare stia diventando un luogo spazzatura che raccoglie di tutto e del come, in particolare, stia aumentando l’ammontare delle plastiche. Che tipi di processi si innescano e quali trasformazioni sono in atto? Come agire per risanare?

I temi dell’incontro.

I mari e gli oceani stanno subendo ingiurie antropiche rilevanti, tra queste spicca per la sua importanza l’accumulo di plastica. Da prodotto innovativo e di largo uso dagli anni 50 del passato secolo è divenuto nel tempo una minaccia incombente su scala planetaria. I tempi di decadimento dei polimeri che compongono questo materiale sono particolarmente lunghi, tali da renderla “eterna” rispetto ai cicli biologici degli organismi viventi, uomo compreso. Subdola, se non più pericolosa, la moltitudine dei suoi mutamenti morfologici, la trasformazione nel tempo di frazioni più piccole (microplastiche, nanoplastiche) la rendono di fatto “invisibile”, tale dall’essere poi convogliata nei cicli alimentari della fauna marina e dell’uomo. Le nanoplastiche poi, questo è oramai certo, sono in grado di passare negli organi (fegato, reni, intestino e altri) ed accumularsi con danni certi per gli organismi.
La Comunità Europea sta a tal riguardo imponendo Direttive importanti, oltre alla loro sostituzione nel tempo con altri materiali, chiede ai Paesi membri di attivare progetti virtuosi per il suo riciclo, e per le “economie circolari”. Inoltre ha avviato attraverso la Direttiva “Marine Strategy” un sistema di monitoraggio capace di valutare la consistenza del problema nei mari dei Paesi rivieraschi Italia compresa.
Il relatore tratterà anche altre problematiche, anch’esse incidenti in maniera severa sui mari e gli oceani del pianeta: si tratta dell’eccessivo (e crescente) sforzo di pesca che sta erodendo gli stock ittici e i mutamenti dovuti ai cambiamenti climatici.

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